martedì 4 marzo 2008

il culto della fatica

la domanda ricorrente è : perchè?
che gusto ci sarà ad andare avanti e indietro fissando una linea nera sul fondo, decine di volte al giorno, centinaia di volte ogni settimana. Il paesaggio non cambia mai e con gli altri si parla poco (di solito si scambiano sguardi eloquenti nei pochi attimi di tregua), e poi c'è lei : la fatica.
Quella del nuoto è pura, feroce, puntuale, ineluttabile, disarmante e spietata, cresce ripetuta dopo ripetuta. Se non c'è non mi diverto.
Questo mi piace del nuoto : testa + corpo + acqua e niente altro, tutto quello che tiri fuori è roba tua. Mi piace il bordo che, sebbene certe volte sembri lontano arriva sempre, così come l'ultima virata. Mi piace(rebbe) la subaquea lunga e il cambio delfino-dorso, mi piace la piscina di Novara e il riscaldamento del sabato mattina in vasca lunga, mi piace dichiarare tempi ambiziosi prima delle gare e sentire le dichiarazioni degli altri, mi piace meritarmi la doccia calda con le spalle gonfie e i solchi intorno agli occhi, mi piace stringere la mano con sincera amicizia al mio avversario, dopo averci lottato fino allo spasimo. Mi piace spingere fino all'ultimo metro dell'ultima vasca.

1 commento:

Armaduck ha detto...

Condivido pienamente Bravo!!!
Vorrei aggiungere se mi permetti che...
La fatica e anche il momento che entri in acqua e capisci di colpo, quando meno te l'aspetti,che hai scalato un gradino, che puoi dare di più.
Questo per me è il regalo più bello!!
La fatica e avere un compagno più bravo di te che ti da la forza di crescere.